Petrolio
Carbone
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Borsa elettrica Italia ed Europa
Gas Italia
Ambiente
Petrolio
Maggio è iniziato all’insegna del consolidamento dei prezzi raggiunti ad aprile, con il Brent che in alcuni giorni ha sfiorato i 67 doll./bbl. Tuttavia, il benchmark europeo ha chiuso in media mensile a 64,3, riflettendo l’atteggiamento di maggior cautela che ha caratterizzato l’ultima parte del mese, quando le quotazioni hanno ripiegato verso la soglia dei 60 doll./bbl. Quello di maggio risulta comunque essere il dato medio più elevato dell’anno. I rialzi di inizio mese sono stati sostenuti da un’intensa attività finanziaria, mentre nella seconda parte di maggio – e soprattutto nell’ultima settimana – sono tornati a prevalere i fondamentali reali che – nonostante i segnali di miglioramento lato domanda – presentano ancora uno stato complessivo di debolezza, non in grado di supportare sostenuti e prolungati rialzi. In sostanza, lo stato di surplus emerso con evidenza nella seconda parte del 2014 non sta mostrando segni di ridimensionamento: la produzione americana continua ad aumentare e l’OPEC, la cui produzione è cresciuta di 700.000 bbl/g da inizio anno, ha appena confermato il tetto di 30 mil. bbl/g, ad oggi ampiamente sforato. L’interpretazione dei fondamentali reali suggerisce quindi cautela, atteggiamento da valutare anche rispetto alle dinamiche finanziarie di maggio con posizioni che risultano in calo sia per le posizioni lunghe che per quelle corte relativamente agli operatori speculativi.
Per i prossimi mesi, le previsioni di Rie confermano un tendenziale rialzo, con quotazioni che si attestano in media mese sopra i 66 doll./bbl a partire da settembre. Per il 2015, stimiamo un valore medio per il Brent Dated di circa 62 doll./bbl.
Carbone
Ennesimo calo per la media mensile del CIF ARA, che perde 1 doll. rispetto ad aprile attestandosi a 58,3 doll./tonn. Non sono bastati a dar man forte ai prezzi né gli acquisti di una utility nel Nord Europa, né la notizia di problemi logistici in Russia e il proseguimento del divieto di transito notturno dei carichi della Fenoco in Colombia.
I prezzi, al contrario, continuano a scontare un mood ribassista, con fondamentali reali bearish tanto lato domanda quanto lato offerta. Inoltre a giocare al ribasso hanno contribuito un prezzo del petrolio che stenta a risalire e un dollaro che è tornato a deprezzarsi nel corso nel mese.
La previsione di Rie indica un lento ma progressivo calo delle medie mensili, per i prossimi due mesi. A partire da agosto stimiamo invece un’inversione del trend, con una leggera ripresa. In media annua il CIF ARA si attesterà a 62 doll./tonn.
Gas
Con il progredire della stagione primaverile e senza fattori di rilievo a mutare la situazione dell’offerta, in maggio prezzi in calo generalizzato su tutti gli hubs europei: le diminuzioni dei valori spot sono comprese tra -3,1% del PEG Sud (Francia) e -6,4% del TTF. L’hub olandese, che si conferma anche in questi ultimi mesi il mercato più liquido d’Europa, ha mostrato scarse oscillazioni intorno ad un valore medio attestatosi a 20,55 €/MWh. Lievemente maggiore, a 20,82 €/MWh, il NBP inglese. Riduzione di 3,7% al PSV, che segna una media di 22,37 €/MWh, valore più alto rispetto a tutte le altre piazze, con una differenza vs. il TTF che, dopo essere scesa a 1,26 €/MWh in aprile, è tornata a salire a 1,82 €/MWh in media mensile.
In riduzione anche le quotazioni a termine per il quarto mese consecutivo; al TTF il prodotto «cal 2016» scende a 21,6 €/MWh rispetto, per esempio, ai 25,1 €/MWh dello scorso settembre. I prezzi spot dei principali hubs nord-europei risultano comunque superiori nell’ordine dell’8-10% rispetto a maggio 2014; il PSV segna un incremento del 6%.
In Asia i prezzi a breve del GNL hanno conosciuto mediamente un leggero rialzo (7,6 doll./Mbtu vs 7,1); l’aumento non è imputabile ad un cambiamento nei fondamentali del mercato, ma a fattori congiunturali che hanno ridotto temporaneamente l’offerta (es: blocco produzione yemenita). I prezzi spot asiatici risultano indicativamente superiori a quelli europei del 16%.
In USA quotazioni in aumento intorno al 9%. I prezzi si mantengono tuttavia ancora al di sotto dei 3 doll./Mbtu (2,9 $/Mbtu in media), inferiori del 55-60% ai prezzi europei.
Borsa elettrica Italia ed Europa
Andamento contrastato per le principale borse elettriche europee a maggio. A mostrare il calo più consistente è la piazza francese (-18,3% pari a -6,1 €/MWh), seguita della piazza tedesca (-9,3% pari a -2,6 €/MWh). In progresso invece la borsa elettrica italiana (+1,6% pari a +0,8 €/MWh) e quella spagnola (+2,5% pari a +1,1 €/MWh).
Maggio, come gli scorsi due mesi, mostra un PUN medio con una dinamica rialzista rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In particolare il PUN è aumentato del + 1,3% (+ 0,6 €/MWh) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente attestandosi a 47,3 €/MWh, con una domanda in riduzione (- 0,7%), secondo dati GME. Rispetto allo scorso aprile, si assiste ad una riduzione del prezzo, pari a – 1,2% ovvero – 0,6 €/MWh con una domanda in aumento del + 2,6% (dati GME). Il prezzo medio previsto per il 2015, sulla base dei dati Idex, è pari a 50,3 €/MWh.
Generale progresso per i futures del mercato elettrico a maggio sia per il comparto baseload, sia per il comparto peakload. Tra le scadenze annuali nel comparto baseload in crescita sia dicembre 2016 (+0,3 €/MWh), sia dicembre 2017 (+0,5 €/MWh).
Gas Italia
Si arresta la serie delle variazioni mensili positive dei consumi di gas naturale che aveva contrassegnato i primi 4 mesi del 2015. In maggio i consumi complessivi si sono ridotti dello 0,4%, risultato di una diminuzione dei prelievi delle reti di distribuzione (-7,0%) e dei consumi delle industrie (-3,2%) non completamente controbilanciata da una nuova crescita dei consumi per usi termoelettrici (+9,4%). Da inizio anno la domanda risulta in aumento dell’8,8% con un «recupero» di 2,6 md mc rispetto al 2014, dovuto per il 71% ai prelievi delle reti di distribuzione (+11,7%) e per il 27% all’aumento dei volumi per usi termoelettrici saliti del 9,9%. Leggermente negativi i consumi industriali (-0,9%).
Relativamente ai prezzi di riferimento per il servizio tutelato, assumendo le quotazioni forward TTF rilevate da Platts in maggio, per il III trimestre 2015 (prodotto «Q3 2015») il valore dell’indice PFOR risulta in riduzione del 5,3% per una cifra di 21,84 cEuro/mc.
Ambiente
Mercato della CO2 in flessione a maggio. I prezzi, dopo aver toccato a metà mese i massimi dell’anno sull’onda dell’entusiasmo conseguente all’approvazione della riserva di stabilità, ripiegano su valori inferiori alla chiusura di aprile. Lo spot cede l’1,8%.
Relativamente al prezzo dei Certificati Verdi le sessioni di mercato hanno espresso un prezzo medio di riferimento (netto IVA) pari a 97,1 €/MWh, in rialzo del 0,1% rispetto ad aprile. I CV complessivamente scambiati nelle sessioni di maggio sono stati pari a 629,4 GWh, , in decisa flessione rispetto al mese precedente (-24,3%).
Per quanto riguarda invece i Certificati Bianchi le sessioni di mercato hanno visto la tipologia II come la più trattata (pari al 54,7% del totale) con un prezzo medio di riferimento di 103,7 €/Tep, in aumento rispetto al valore del mese precedente (+0,5%). I CB complessivamente scambiati sono stati 470.844 in progresso del 42,1% rispetto al mese precedente.
Il differenziale tra dark e clean spread in Italia è stato, in media a maggio pari a 22,4 €/MWh (21,7 €/MWh la media del dark spread, -0,7 €/MWh il clean spread), in aumento di 1,4 €/MWh rispetto ad aprile. Le motivazioni vanno ricercate in un aumento dei prezzi elettrici (+0,8 €/MWh), del prezzo del gas (quotazioni PSV +0,4 €/MWh) e delle quote di emissione (+0,3 €/ton), accompagnati da una diminuzione del prezzo del carbone (-0,3 $/ton).
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