Sommario EMMF aprile 2015

Petrolio
Carbone
Gas
Borsa elettrica Italia ed Europa
Gas Italia
Ambiente

Petrolio

In aprile il Brent chiude a circa 60 doll./bbl, la media mensile più alta dell’anno; il trend rialzista si consolida poi con evidenza nella prima decade di maggio con quotazioni nell’intorno dei 66 doll./bbl, livelli vicini a quelli dello scorso novembre, quando l’OPEC ufficializzò la decisione di non procedere a tagli della produzione.

Non sono i fondamentali reali del mercato i driver di questi rialzi; sul fronte domanda e forniture, non si rilevano novità effettive e il surplus strutturale di offerta persiste. Come già più volte accaduto in passato, le aspettative sulla futura evoluzione delle condizioni di mercato hanno prevalso sullo stato corrente innescando una consistente attività sui mercati dei futures. Al centro del trend rialzista di aprile risiede, infatti, il crescente e forte ruolo della finanza, con gli speculatori che scommettono, ormai da qualche mese, su un imminente rallentamento della produzione americana, specie di shale oil. Verso fine mese e nei primi giorni di maggio, anche la componente geopolitica è intervenuta a dar man forte ai rialzi del greggio con tensioni sempre più forti in molti paesi di Africa e Medio Oriente.

I prossimi mesi saranno ancora caratterizzati da incertezza ma difficilmente i recenti forti rialzi (prezzi nella fascia 65-70) troveranno consolidamento in ragione di un mercato nel complesso ancora debole e con diversi scenari possibili. Le previsioni di Rie-Ricerche Industriali ed Energetiche indicano un Brent a 60,5 doll./bbl in media annua, con un contenuto e progressivo aumento delle quotazioni mensili, dai valori di aprile di circa 60 doll./bbl ai 66 di dicembre.

Carbone

Ad aprile il CIF ARA esibisce un calo rispetto al mese precedente, perdendo in media mensile 1,3 doll./tonn e attestandosi a 59,5 doll./tonn. Tuttavia il movimento delle quotazioni è stato nervoso, avendo alternato queste ultime fasi di ribasso a fasi rialziste.

Pur in un contesto di fondamentali reali bearish, alcuni fattori congiunturali hanno dato sostegno ai prezzi: l’acquisto di volumi di carbone da parte di alcune utilities del Nord Europa; un “paper market” particolarmente dinamico; l’ apprezzamento dell’euro e una leggera ripresa delle quotazioni oil.

La previsione di Rie indica un lento ma progressivo calo delle medie mensili, con quotazioni che si manterranno sotto i 60 doll./tpnn. Per i prossimi 12 mesi. In media annua stimiamo un CIF ARA a 59,3 doll./tonn. vs i 75,2 del 2014.

Gas

In aprile modeste variazioni medie dei prezzi agli hubs rispetto a marzo. Le quotazioni a pronti hanno mostrato una tendenziale riduzione nel corso del mese con l’avanzare della stagione primaverile e senza fatti di particolare rilievo a mutare i rapporti di mercato. Il TTF medio mensile ha segnato un leggero incremento di +0,7% attestandosi a 21,97 €/MWh, mentre l’NBP inglese ha rilevato una debole variazione negativa di -1,2% per un valore di 22,03 €/MWh, tornando in linea con l’hub olandese. La maggior variazione è del PSV con -3,4% (23,23 €/MWh) che rimane comunque la piazza con i valori più alti, pur con un differenziale nei confronti del TTF sceso a +1,3 €/MWh dai +3,7 €/MWh di febbraio e +2,2 €/MWh di marzo. Pressoché stabili o in lieve riduzione le quotazioni a termine. Rispetto all’aprile 2014 i prezzi spot degli hubs nord-europei risultano più alti del 5-8%, il PSV del 3%. Intanto Gazprom ha comunicato di prevedere un prezzo medio annuo 2015 di vendita all’Europa di 242 $/1.000 mc contro una media nel primo trimestre di 289 $/1.000 mc.

In Asia mediamente le quotazioni spot del GNL hanno registrato un calo rispetto a marzo: 7,1 vs 7,7 doll./Mbtu con una tendenza a risalire nell’ultima parte del mese, ma il mood rimane ribassista. La media mensile è pressoché uguale a quella degli hubs nord-europei (circa 7 doll./Mbtu). Prezzo all’Henry Hub americano ancora in diminuzione in confronto a marzo: 2,6 vs 2,8 doll./Mbtu.

Borsa elettrica Italia ed Europa

Andamento in generale diminuzione per le principali borse elettriche europee ad aprile con l’eccezione della Spagna. A mostrare il calo più consistente è la piazza francese (-15,1% pari a -6,8 €/MWh), seguita della piazza tedesca (-14,3% pari a -4,7 €/MWh), e da quella italiana (-6,9% pari a -3,5 €/MWh). In controtendenza la piazza spagnola (+2,0% pari a +0,9 €/MWh).

Aprile, come lo scorso marzo, mostra un PUN, in media mensile, con una dinamica rialzista rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In particolare il PUN è aumentato del + 4,6% (+ 2,1 €/MWh) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente attestandosi a 47,8 €/MWh, con una domanda in minimo aumento (+ 0,3%). Rispetto allo scorso marzo, si assiste ad una riduzione del prezzo, pari a – 4,3% ovvero – 2,2 €/MWh con una domanda in riduzione del – 5,3%. Il prezzo medio previsto per il 2015, sulla base dei dati Idex, è pari a 50,1 €/MWh.

Ancora una diminuzione per i futures del mercato elettrico ad aprile per buona parte delle scadenze sia per il comparto baseload, sia per il comparto peakload. Tra le scadenze annuali nel comparto baseload in crescita dicembre 2016 (+0,4 €/MWh), mentre rimane stabile dicembre 2017.

Gas Italia

Anche aprile mostra una crescita della domanda di gas naturale: +8,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. L’aumento è determinato per il 70% dai maggiori prelievi delle reti di distribuzione (+13,6%) in conseguenza di temperature mediamente inferiori a quelle del 2014 e da un rialzo del 4,7%, minore rispetto alle variazioni dei due mesi precedenti (+18-20%), dei consumi delle centrali elettriche (in aprile la domanda elettrica è cresciuta di +0,3%, ma a parità di temperatura e calendario la variazione sarebbe di -1,4%). Praticamente invariata la domanda gas dell’industria. Da inizio anno l’aumento dei consumi è del 10,1% con un «recupero» di 2,6 md mc rispetto al 2014, dovuto per il 75% ai prelievi delle reti di distribuzione (+13,4%) e per Il 21% ai volumi per usi termoelettrici saliti del 9,3%.

Relativamente ai prezzi di riferimento per il servizio tutelato, assumendo le quotazioni forward TTF rilevate da Platts in marzo, per il III trimestre 2015 il valore dell’indice PFOR risulterebbe in riduzione dell’1,9% per un valore di 22,63 cEuro/mc.

Ambiente

Prezzi della CO2 in grande spolvero ad aprile. Lo spot recupera il 9,3% rispetto a fine marzo, mentre è più contenuto il progresso dei futures. Sempre le notizie dal fronte politico (positive nei riguardi della Riserva di Stabilità) a determinare l’andamento dei prezzi.

Relativamente al prezzo dei Certificati Verdi le sessioni di mercato hanno espresso un prezzo medio di riferimento (netto IVA) pari a 96,9 €/MWh, in rialzo del 2,3% rispetto a marzo. I CV complessivamente scambiati nelle sessioni di aprile sono stati pari a 831,2 GWh, in deciso aumento rispetto al mese precedente (+18,7%).

Per quanto riguarda invece i Certificati Bianchi le sessioni di mercato hanno visto la tipologia II come la più trattata (pari al 55,7% del totale) con un prezzo medio di riferimento di 103,2 €/Tep, in diminuzione rispetto al valore del mese precedente (-1,0%). I CB scambiati sono stati 331.336 in diminuzione del 13,8% rispetto al mese precedente.

Il differenziale tra dark e clean spread in Italia è stato, in media ad aprile pari a 20,9 €/MWh (20,5 €/MWh la media del dark spread, -0,5 €/MWh il clean spread), in aumento di 1,2 €/MWh rispetto a marzo. Le motivazioni vanno ricercate in una diminuzione dei prezzi elettrici (-3,5 €/MWh) e del prezzo del carbone (-3,4 doll./ton), accompagnati da un leggero aumento del prezzo gas (quotazioni TTF +0,1 €/MWh) ed un deciso progresso delle quote di emissione (+0,3 €/ton). Era da marzo 2014 che il clean spread non chiudeva il mese su valori inferiori allo zero (-2,3 €/MWh).

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