La politicizzazione di un conflitto ambientale

Nel numero 2.2016 della Rivista Energia, nell’ambito di un trittico di articoli dedicati al referendum “Idrocarburi” del 17 aprile 2016, Mattia Santori (ricercatore Rie) ripercorre le tappe che hanno portato alla consultazione popolare ed il dibattito pubblico che lo ha accompagnato.

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Abstract
Il quesito sottoposto ai cittadini italiani sulle estrazioni di idrocarburi offshore entro le 12 miglia ha rappresentato il primo referendum abrogativo promosso dalle Regioni. Il dibattito pubblico che lo ha preceduto si è caratterizzato per una retorica più attenta alle implicazioni politiche che ambientali o energetiche. L’esito della consultazione – nonché della trattativa politica che lo ha preceduto – confonde i vincitori ma evidenzia i vinti: da una parte, l’alleanza tra movimento No Triv e Regioni dissidenti si è rivelata incapace di attrarre un ampio consenso; sul fronte opposto, l’industria mineraria pare aver di nuovo subìto quasi passivamente una campagna denigratoria e l’ennesimo dietrofront governativo in ambito energetico.

English Abstract
The Italian referendum over the existing oil and gas production facilities within 12 miles of the coast represented the first consultation promoted by the Regions. The public debate that has anticipated the vote was characterized by a more careful rhetoric to the political implications rather than environmental or energy ones. The final result and the previous political negotiation don’t allow to clearly define the winners, while the losers can be recognized in: environmental groups and dissident Regions which failed to mount a campaign able to gain widespread traction; Oil & Gas industry which once again suffered quite passively the public slanders and the government step back on energy legislation.

MS

Vedi anche Gli idrocarburi in Italia tra un glorioso passato e un incerto futuro di Alberto Clô
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